mercoledì 30 aprile 2014

Comprendere il linguaggio dello Yoga



Vi sono due aspetti che possono creare confusione durante una lezione di Yoga: le posizioni e il linguaggio. E quando parliamo di linguaggio, non intendiamo i nomi in sanscrito delle Asana. A volte gli istruttori di Yoga dicono qualche cosa nella nostra lingua che non siamo in grado di comprendere completamente.

Ci sentiamo quindi disorientati e non sappiamo esattamente che cosa fare. Se questa situazione ti è familiare, qui ti spieghiamo quali sono le principali frasi comunemente pronunciate dagli istruttori Yoga, e non comprensibili da parte degli allievi principianti:

1. Trova il tuo centro.

Il centro non è altro che la sicurezza in sé, il luogo sicuro dove ci si trova a proprio agio nell'essere semplicemente se stessi.

2. Sii presente.

Quando ti viene chiesto di essere presente, prova a liberare la mente da qualsiasi pensiero e preoccupazione per concentrarti su ciò che stai facendo.

3. Fissa la tua attenzione

Il significato di questa frase è alquanto letterale: scegli un'intenzione o un obbiettivo per questa sessione e concentrati sul suo raggiungimento. Questa intenzione può essere rappresentata dall'allenare la propria flessibilità, provare una nuova posizione, concentrarsi più attentamente nel respiro, ecc…

4. Allunga la spina dorsale.

Si tratta di un impercettibile aggiustamento della posizione che ti richiede di rilassare le spalle, abbassandole leggermente, e immaginare che la schiena stia crescendo come un albero.

5. Siediti alto.

Analogamente alla frase "allunga la schiena", l'espressione "siediti alto" ti richiede di rilassare le spalle, lasciandole cadere verso il basso, e immaginare che qualcuno ti stia delicatamente tirando verso l'alto per la testa, in modo da farti sentire un po' più alto.

mercoledì 23 aprile 2014

YOGANDO BIMBI

Le lezioni di YogandoBimbi sono aperte a tutti i bambini della scuola dell'infanzia e della scuola primaria.



Ogni lezione è così articolata:

  • Momento di condivisione iniziale
  • Gioco: consente di riscaldare il corpo riattivando i grandi apparati. Questo contesto permette di tradurre in azione il pensiero ed unire il mondo esteriore con quello interiore;
  • La Pratica: esecuzione dinamica di piccole sequenze di asana che si conclude con divertenti giochi di percezione del respiro. Le asana forniranno ai vostri figli una confidenza tale del loro corpo, che si trasformerà in consapevolezza.
  • La Creatività: attraverso disegni e manipolazione di materiali provenienti dalla natura, consente di tradurre in realtà, il vissuto corporeo legato alla pratica appena terminata.
  • La Condivisione finale: riprende il momento iniziale, con il valore simbolico di confermare una situazione di intimità e sicurezza, all'interno della quale ognuno viene accettato per ciò che è, nella sua meravigliosa unicità.

Ricorda, dove va la tua attenzione, li scorre la tua energia...



Smetti di occuparti delle cose di cui non ti vuoi occupare. 
Smetti di parlarne, smetti di leggere in merito 
e smetti di ripetere quanto siano brutte. 
Concentrati solo su ciò che vuoi attrarre a te. 
Ricorda, dove va la tua attenzione, li scorre la tua energia...

Jack Canfield

Scuola di apprendimento all'insegnamento integrale dello Yoga


L'obiettivo della Jiva Yoga Shool è quello di formare gli istruttori di nuova generazione, ai tempi con l'attuale epocale cambiamento, seppur mantenendo il filo diretto con l'antica tradizione.
Gli istruttori che supereranno l'esame finale, saranno preparati nello svolgere al meglio il loro compito, avendo per primi acquisito la consapevolezza dello stato dell'Essere, la conoscienza alimentare e anatomica, i fondamenti del Sanscrito, l'essenza del Colore e del simbolismo, nonché la conoscienza dei moderni approcci scientifici.
L'approccio del nostro percorso è del tutto innovativo in questo settore, e prevede una formazione individuale a tutto campo, dove il protagonista è l'allievo aspirante istruttore, nell'ottica in cui, la crescita personale deve essere solida base per qualunque progetto. Lo Yoga è una scienza vera e propria, che può essere approfondita e applicata in ogni aspetto della vita, fino a raggiungere i livelli più profondi dell'esistenza.
La Scuola prevede la durata triennale; la frequenza delle lezioni è prevista  durante i week end a cadenza mensile, in orari e date da concordare con i partecipanti.
Prova di esame al termine della trattazione delle singole materie.
Esame finale di idoneità per conseguire il l'attestato di insegnante riconosciuto.
La Scuola si avvale della consulenza medica della Dottoressa Antonella Rodari, e di uno staff di insegnanti.

L'anno scolastico 2014/15 si svolgerà a Pordenone. Per maggiori info scrivere una mail o telefonare ai numeri 335 70 20 950 


L'anno scolastico avrà inizio a novembre 2014 e terminerà a giugno 2015.

La frequenza è mensile della durata di un week end. 

È possibile partecipare ai singoli week end come studenti, per sperimentare il metodo di insegnamento della nostra scuola, previa prenotazione.

I contenuti del corso sono da intendersi a livello teorico e pratico e si rispecchiano nello studio di:
Asana
Pranayama
Yoga Nidra
Meditazione
Mantra Yoga

Ulteriore approfondimento teorico/pratico:
Meditazione sui colori e i simboli

A livello teorico approfondiremo le seguenti materie:
Sanscrito (la base) e l'utilizzo dei suoni
Storia e filosofia dello Yoga
Yoga Sutra
Bhagavad Gita
Hatha Pradipika

Nozioni teoriche fondamentali:
Anatomia e fisiologia del corpo umano
L'alimentazione e la Purificazione
Corpo-Mente-Emozioni
N.B. Queste sessioni sono tenute da un medico

 Alla fine dell'anno scolastico verrà organizzata una settimana speciale di pratiche e condivisione in qualche località a discrezione dell'organizzazione.

I costi della Scuola:
€ 25,00 tessera annua (che consentirà di partecipare a tutti i corsi/eventi da noi organizzati)
€ 100,00 a Week End 
€ 100,00 per sostenere l'esame finale con rilascio attestato CONI. Per poter accedere all'esame finale è necessario aver frequentato tutti i week end.
A fine anno scolastico verrà programmato un viaggio di pratica.

(È possibile partecipare ad un singolo week end di pratica concordandolo preventivamente con l'organizzazione.) 

martedì 22 aprile 2014



Svastha Yoga 13-15 Giugno 2014


Programma:
Arrivo:
1) Preparazione del corpo con tisane;
2) Breafing.
Sabato mattina:
1) Yoga all'aperto per energizzare il corpo e prepapare la mente all'apprendimento;
2) Contatto con la natura.
Pausa pranzo:
1) Disintossicazione del corpo con Oli Terapeutici;
2) Parte teorico/esperenziale di guarigione quantica;
3) Teoria sull'utilizzo dell'acqua di mare a scopi terapeutici;
4) Teoria alimentare sulle frequenze del cibo.
Pausa cena e relax:
1) Conclusione della sarata ascoltando il Cuore
Domenica mattina:
1) Un ora di Pranayama e Yoga
2) Insegnamento teorico/esperenziale individuale sulla cura di alcuni problemi attraverso il massaggio della mano con gli Oli (Vita Flex)

Svastha Yoga


La purificazione é un processo catartico che comprende soprattutto il Corpo e la Mente, due dei  quattro componenti del nostro Essere, ai quali si aggiungono Anima e Spirito.
Purificare il Corpo,  macchina biologica che ci permette di fare l' esperienza della vita qui ed ora, significa ripulirlo sia internamente che esternamente: quindi mettere in marcia un processo di disintossicazione del fegato, dei reni, dell'intestino e del sistema respiratorio, attraverso tisane, rimedi fitoterapeutici e omeopatici,  bevande e cibi appropriati, eventualmente digiuno a base di succhi di frutta e verdure, a volte é consigliato l'utilizzo di lassativi naturali e clisteri. 
Esternamente è consigliabile fare docce calde/fredde, spazzolare la cute di tutto il corpo, massaggiare il cuoio capelluto, applicare oli speciali sulla cute. Camminare a piedi scalzi  sul prato la mattina appena svegli. Fare esercizi di Yoga, Qi Gong, Tai Chi, Hsin Tao.
 
Ottimo é l'esercizio della respirazione cosciente, intersezione di corpo, mente ed Anima.
 
Purificare la Mente vuol dire tralasciare informazioni negative, stressanti, angoscianti e acquisire invece quelle che stimolano la Vita, leggere libri che "aprono" il Cuore, ascoltare musica con la quale andiamo in risonanza, ancor meglio se intonata a 432 Hz., fare meditazione, contemplare la natura, percepire le pause fra un pensiero e l'altro..
 
Anima e Spirito sono livelli di Coscienza che noi possiamo  percepire e integrare  sempre piú,  man mano che ci liberiamo da tossine mentali e corporee, egregore, programmi di false credenze, ecc

La tecnica e la consapevolezza di Iyengar per una respirazione completa


L’aria fluisce entra nel corpo, ruota, come una girandola, e si espande. Invade ogni spazio, ogni centimetro per poi fer­marsi e unirsi, anche se per pochi istanti, con ciò che ogni individuo racchiude in se stesso. E in un soffio svanire e liberare il grande potere creativo che ognuno porta dentro di sè. E questa liberazione, nello yoga, è conosciuta come Samadhi: un incontro che avviene fra il sè in­dividuale e l’anima universale, in un semplice respiro. Nello Hatha Yo­ga Pradipika, l’antico testo sacro, si legge: “Il respiro è la chiave per l’emancipazione finale.” Quando è eseguito correttamente e quando il praticante è pronto, il pranayama è in grado di fornire un ponte tra il sé individuale e l’anima universale.
In contatto
B.K.S. Iyengar spiega come le tre fasi del respiro nel Pranayama - inspiro (pùraka), ritenzione (antara kumbhaka), ed espirazione (rechaka), ci possono connettere all’anima universale. Durante l’inspirazione, stiamo invitando il prana ad entrare. Secondo il guru, il sé individuale deve, quindi, farsi da parte per lasciare spazio all’anima: ecco che l’energia si epande e la consapevolezza interiore accresce. B.K.S. Iyengar, quando invita a pensare al contatto del respiro con il polmone interno come alla connessione, appunto, tra anima universale e sè individuale. Quando fermiamo con coscienza il flusso del respiro (ritenzione), organizziamo i pensieri della mente e l’esperienza del corpo. La lunghezza della ritenzione varia. Dovrebbe durare solo fino a quando il contenuto (prana) comincia ad allontanarsi dal contenitore (il polmone). Dobbiamo tenere la mente connessa all’esperienza del corpo, per sapere esattamente in che momento l’anima e ilsè iniziano a separarsi l’uno dall’altro. Qui deve iniziare l’espirazione. Sviluppare la capacità di sentire qualcosa di così sottile, richiede una pratica regolare.
Prana e cervello
B.K.S Iyengar ritiene che nella respirazione normale, sia il cervello a iniziare l’azione di inspirazione e tragga energia a se stesso. Ciò lo mantiene in uno stato di tensione e quindi il respiro è più corto. Nel pranayama, invece, il cervello rimane passivo, e sono polmoni, ossa e muscoli del tronco ad avviare l’inspirazione e a trarne beneficio. «Il respiro – dice il guru - deve essere adescato o blandito, come si cattura un cavallo in un campo, non rincorrendolo, ma stando fermi con una mela in mano. Nulla può essere forzato: la ricettività è tutto». Dobbiamo eseguire pranayama con la nostra intelligenza, non con il cervello, sostiene Iyengar. Praticando e regolando il flusso di prana con l’osservazione misurata e la distribuzione del respiro, la mente diventa calma. Quando ciò accade, siamo in grado di portare all’interno l’energia che normalmente usiamo per gestire e relazionarci con il mondo.

Namastè


Mi inchino al luogo in te in cui abita l’intero Universo. Mi inchino e onoro il luogo in te dove dimora l’amore, la verità, la luce e la pace. Quando Tu sei in quel luogo in Te, ed io sono in quel luogo in me, allora siamo una cosa sola.

La logica dietro alla sequenza delle 12 Asana di base


di Swami Sivadasananda

Le  antiche  scritture  indiane  sull’hatha  yoga  (Hatha Yoga Pradipika, Gerandha Samhita, Siva Samhita) ci donano dettagliate descrizioni sulle tecniche di pranayama e meditazione, ma offrono solo poche istruzioni sulla pratica delle asana. Appare chiaro che le classiche sequenze di asana conosciute fino ad oggi sono basate su una tradizione orale. Le dodici asana di base insegnate da Swami Sivananda e Swami Vishnudevananda combinano in modo magistrale effetti di miglioramento della salute con il risveglio delle energie sottili, preparandoci così alla pratica del pranayama e della meditazione.


I BENEFICI DELLE POSTURE

Ecco come lavorano le 12 posture di base, in congiunzione con la respirazione consapevole ed il rilassamento profondo.
Gentile stimolazione del sistema circolatorio
I programmi di fitness oggi pongono enfasi in maniera forte su un allenamento cardiaco equilibrato. Le Asana dello Yoga includono questo aspetto in maniera molto specifica:
Le pose invertite e la respirazione addominale stimolano il ritorno del sangue venoso al cuore, il quale a sua volta stimola il battito cardiaco che diviene più vigoroso.
L’azione  del  massaggio  attraverso  specifiche  pressioni  sugli  organi interni incrementa la circolazione locale del sangue assicurando un ricco rifornimento di ossigeno e nutrienti a tutte le cellule del corpo.
Yoga per la schiena
Ciffosi (esagerata curva della parte superiore della schiena), lordosi (esagerata curva della parte inferiore della schiena) e scoliosi (deviazione laterale) sono tre comuni problemi della spina dorsale. La sequenza di asana migliora sistematicamente queste tre condizioni posturali e spesso arriva ad alleviare il dolore associato ad esse.
Bilanciamento  tra  l’allungamento  ed  il  rafforzamento  muscolare:
Gli  esercizi  di  yoga  sviluppano  sia  la  forza  sia  la  flessibilità,  ma  il  corpo  dell’esperto   praticante non mostrerà nessuna estrema tendenza quale dei bicipiti sovrasviluppati o una permanente iper-flessibilità  dell’articolazione  delle  anche.  Questo  perché  la  pratica   delle dodici asana di base sviluppa flessibilità e forza in egual misura.
Bilanciamento ormonale
Le  posizioni  invertite  aumentano  l’afflusso  del  sangue  al  cervello.  Ciò  determina un migliore controllo neuronale della ghiandola pituitaria (ipofisi), i cui ormoni regolano importanti ghiandole endocrine come la tiroide (coinvolta nel metabolismo cellulare) e le ghiandole surrenali (bilanciamento emozionale). Asana specifiche lavorano come un massaggio, migliorando le funzioni cellulari in ogni ghiandola.

Organi interni:
Dal tratto gastrointestinale al fegato ed al pancreas fino alla vescica la pressione esercitata  dalle  varie  asana  disintossica  i  tessuti  e  vi  incrementa  l’afflusso del sangue.
Sistema nervoso autonomo:
Lo stretching ed il rilassamento nella prima metà della sequenza di asana, così come la contrazione  ed  il  rilassamento  nella  seconda  metà,  promuovono  le  funzioni  di  “riposa  e   ripara”  del  sistema  nervoso  parasimpatico. Allo stesso tempo si evita la sovra- stimolazione  (la  reazione  “combatti  o  scappa”)  del  sistema  nervoso  simpatico.  
Profondo rilassamento e autosuggestione:
Gli impulsi trasmessi dai nervi motori e sensori sono regolati o registrati in due adiacenti aree  del  cervello.  Nell’onda  del  rilassamento  che  inizia  nei  piedi  e  finisce  nella  testa  gli   impulsi  di  ‘visualizzazione’  (motorio)  e  di  ‘sensazione  di  rilassamento’  (sensorio)  sono  a   mala pena distinguibili. Questa non è una sorpresa, se vediamo la prossimità delle rispettive  aree  del  cervello  dedicate  all’attività  sensoria  e  motoria.  Il  breve  periodo  di   rilassamento tra le asana è essenziale per armonizzare gli impulsi motorio e sensorio.
Nadi (meridiani):
I testi classici di yoga parlano di 72.000  sottili  canali  attraverso  i  quali  il  prana  (l’energia   vitale) scorre dentro ed intorno (aura) al corpo. Blocchi pranici in corrispondenza dei punti di congiunzione delle nadi possono portare ad una mancanza (e, per converso, ad un eccesso) di energia nelle diverse parti del corpo. Le 12 posizioni di base esercitano pressioni in questi punti in modo da bilanciare il prana, molto similmente all’agopressione.  Questa  è  una  delle  ragioni  per  le  quali  ci  si  sente  ringiovaniti  dopo  una   lezione di yoga.
Hatha Yoga,  l’unione  del  Sole  e  della  Luna
L’energia  di  Prana  (che  muove  l’energia  verso  l’alto  e  dà  supporto  al  processo  della   respirazione)  è  definito  dal  Sole  (Ha).  L’energia  di  Apana  (che  muove  l’energia  verso  il   basso e dà supporto ai processi di eliminazione) è chiamato Luna (Tha). Durante la sequenza delle asana queste due energie vitali si fondono a livello del plesso solare, creando una sensazione di benessere unica.
Effetti sui chakra
I sette centri di energia corrispondono agli elementi sottili ed ai piani spirituali di coscienza. Gli esercizi avanzati di pranayama, la ripetizione dei mantra e la meditazione sugli  elementi  possono  risvegliare  l’energia  cosmica  Kundalini  nei  chakra.  Quando  i  nervi   dei plessi nel corpo fisico, che corrispondono ai chakra del corpo astrale, sono stimolati attraverso le asana, il praticante di yoga può cominciare per la prima volta a prendere coscienza del fatto che questi centri di energia esistono realmente.

Sirshasana La Posizione sulla Testa



L’aumentato  afflusso del sangue venoso di ritorno al cuore potenzia il battito cardiaco ed è di aiuto nelle situazioni di vene varicose; controindicazioni: alta pressione sanguigna cronica.
Controindicazioni: lesioni al collo
Rafforza i muscoli della zona delle spalle
Migliora la funzione della ghiandola pituitaria (ipofisi)
Combatte la gastroptosi (abbassamento dello stomaco). Controindicazioni: mestruazioni


Sarvangasana La Posizione sulle Spalle



L’aumentato  afflusso  del   sangue venoso di ritorno al cuore potenzia il battito cardiaco ed è di aiuto nelle situazioni di vene varicose; controindicazioni: alta pressione sanguigna cronica.
Distende il collo e la parte alta della schiena e rinforza la parte bassa della schiena
Ha un effetto equilibrante sulle ghiandole tiroidea e paratiroidea
Controindicazioni: mestruazioni
Un aumentato apporto di sangue al cervello aiuta a regolare il sistema nervoso autonomo
Il lavoro dei muscoli delle braccia ed contemporaneo rilassamento delle gambe migliorano  l’equilibrio
Porta il maggior afflusso di prana  all’area  della  testa
La posa invertita incanala l’energia  di  apana  al  plesso   solare
Energizza  Ajna  Chakra  (“il   terzo occhio”)
Lo stretching allevia le tensioni legate allo stress nelle aree del collo e delle spalle
Rimuove i blocchi energetici nell’area  del  collo
La posizione invertita e la condizione del mento chiuso portano prana e apana verso il plesso solare
Stimola Vishudda Chakra nella regione della gola

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Halasana L’Aratro



Combatte la lordosi (curva esagerata della parte bassa della schiena)
Allunga  l’intera  parte   posteriore del corpo, dalle dita dei piedi fino al collo
Esercita un gentile massaggio agli organi addominali


Matsyasana Il Pesce



Combatte la cifosi (curva esagerata della parte alta della schiena)
Rinforza le braccia ed estende i muscoli del torace
Ha un effetto equilibrante sulle ghiandole tiroidea e paratiroidea, e porta una gentile pressione alla ghiandola del timo (sistema immunitario)
Allevia le bronchiti croniche e  l’asma
Stimola il sistema parasimpatico (rilassam.) con lo stretching di gola, cassa toracica, addome
L’intenso  allungamento   stimola il sistema nervoso parasimpatico (rilassamento)
Rimuove i blocchi energetici nell’area  del  collo e della schiena
Massaggia il plesso solare, promuove  l’unione  di  prana  e   apana
Il pesce è una contro- posizione della posizione sulla testa  e  dell’aratro.  Ha  un   effetto di bilanciamento e di rilassamento  sull’intera   schiena
Rimuove i blocchi energetici a livello della gola e della regione del collo
Lo stretching addominale intensifica  l’unione  di  prana  e   apana nel plesso solare
Stimola Anahata Chakra (il chakra del cuore)


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Paschimottanasana Il Piegamento in Avanti




Combatte la lordosi (curva esagerata della parte bassa della schiena)
Allunga  l’intera  parte   posteriore del corpo, dalle dita dei piedi fino al collo
Porta un massaggio naturale al pancreas (aiutando a prevenire il diabete)
Porta un gentile massaggio agli organi addominali
Stimolazione del sistema parasimpatico (rilassamento) attraverso il completo allungamento; ha un forte effetto calmante


Bhujangasana Il Cobra 



L’esercizio  dinamico  stimola  il sistema circolatorio
Combatte la cifosi (curva esagerata della parte alta della schiena)
Rinforza il collo e la parte alta della schiena, allunga i muscoli toracici
Massaggia le ghiandole sessuali femminili (ovaie)
Il corpo sperimenta un naturale, profondo rilassamento di seguito a quest’asana
Libera le energie nelle nadi principali che si trovano lungo la spina dorsale
Intensifica  l’unione  di  prana  e   apana nel plesso solare
Stimola i primi tre chakra (Muladhara, Swadhisthana, Manipura)
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Allevia i problemi mestruali
L’intensa  esperienza tensione/rilassamento aumenta la resistenza del corpo allo stress
Le brevi e potenti contrazioni rilasciano energia nella zona del collo
La pressione sul plesso solare incanala le energie unite Ha- Tha (Sole-Luna) verso il resto del corpo


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Salabhasana La Locusta 



L’esercizio  dinamico  stimola  
il sistema circolatorio
Rinforza la parte bassa della schiena e la protegge in caso di lordosi
Rinforza la parte bassa della schiena


Dhanurasana L’Arco 



L’esercizio  dinamico  stimola  
il sistema circolatorio
Combatte la cifosi (curva esagerata della parte alta della schiena)
Allunga i muscoli toracici e rafforza le cosce
Massaggia il pancreas (azione preventiva verso il diabete) e gli organi riproduttivi femminili (ovaie)
Massaggia il tratto gastrointestinale
L’intensa  esperienza tensione/rilassamento migliora la resistenza del corpo allo stress
La pressione sul plesso solare incanala le energie unite Ha- Tha (Sole-Luna) verso il resto del corpo
Dona un intenso massaggio a tutti gli organi addominali
La consapevole esperienza di contrazione/rilassamento migliora la resistenza del corpo allo stress
La pressione sul plesso solare incanala le energie unite Ha- Tha (Sole-Luna) verso il resto del corpo


Ardha Matsyendrasana La Mezza Torsione Spinale



Combatte la scoliosi (curvatura laterale)
Allunga gli adduttori dell’anca  e  rinforza  i   muscoli della schiena
Riduce la pressione sulle radici dei nervi spinali, il che migliora la funzione del sistema nervoso periferico
Armonizza gli emisferi destro e sinistro delle nadi
Massaggia il colon ed aiuta in caso di stitichezza


Mayurasana Il Pavone 




L’esercizio  dinamico  stimola  
il sistema circolatorio
Combatte la cifosi (curva esagerata della parte alta della schiena)
Allunga molti muscoli lungo tutto il corpo
Massaggia il pancreas (azione preventiva verso il diabete) e gli organi riproduttivi femminili (ovaie)
Ottimo massaggio a tutti gli organi addominali
La forte esperienza di contrazione/rilassamento migliora la resistenza del corpo allo stress
La pressione sul plesso solare incanala le energie unite Ha- Tha (Sole-Luna) verso il resto del corpo

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Padahastasana Il Piegamento in Avanti da in Piedi



Leggero aumento della circolazione del sangue alla testa; può essere praticato anche da persone con alta pressione sanguigna
Combatte la lordosi (curva esagerata della parte bassa della schiena)
Allunga  l’intera  parte   posteriore del corpo, dagli alluci fino al collo
Offre un gentile massaggio agli organi addominali
Stimolazione del sistema parasimpatico (rilassamento) attraverso  l’allungamento   completo
Libera energie nelle nadi principali lungo la spina dorsale


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Trikonasana Il Triangolo 



L’esercizio  dinamico  stimola  
il sistema circolatorio
Combatte la scoliosi (curvatura laterale)
Simultaneamente allunga e rinforza i muscoli interni del bacino (ileo psoas)
Migliora  l’apporto  di   sangue alle ghiandole surrenali
Massaggia le reni
Lo stretching e la tensione sviluppano la resistenza allo stress
Rafforzare i muscoli laterali della schiena sviluppa un effetto di rilassamento sull’intera  schiena
Armonizza gli emisferi sinistro e destro delle nadi

Hatha-yoga


L'Hatha-yoga attribuisce grande importanza alle «purificazioni» perché esse prevengono le malattie e mantengono lo stato di salute dello yogin. Secondo gli antichi testi di yoga, quali laHathayoga-pradîpikâ e la Gheranda-samhitâ, il primo passo che uno yogin deve compiere è la purificazione del corpo. In particolare nella Gheranda-samhitâ vengono citati sette stadi attraverso i quali l’aspirante deve passare per raggiungere la realizzazione del Sé:
1) purificazione del corpo;
2) stabilità fisica e mentale attraverso gli âsana;
3) calma fisica e mentale attraverso le mudrâ e i bandha;
4) pazienza e perseveranza attraverso il pratyâhâra;
5) leggerezza attraverso il prânâyâma;
6) visione del Sé attraverso la concentrazione;
7) distacco completo attraverso l’unione del Sé.
Come vediamo, al primo posto vi è la purificazione del corpo.
Senza avere prima eliminato le tossine dal corpo, diventa impossibile praticare tecniche di yoga più avanzate, e a questo proposito lo hatha-yoga prescrive sei tecniche (shatkarman) di purificazione.
1) Neti è un processo di purificazione delle cavità nasali da tutte le impurità; ha un’influenza sottile sulle varie terminazioni nervose nelle cavità nasali e aumenta anche l’efficienza dei lobi frontali del cervello, responsabili delle facoltà mentali superiori.
2) Dhauti consiste in numerose tecniche di purificazione di vari organi tra cui va ricordata shankha-prakshalana. Questa pratica favorisce il lavaggio degli intestini. è un metodo sistematico e dolce di lavaggio completo dell’intero canale alimentare, dalla bocca all’ano. Con la purificazione dell’intero tratto digerente, si elimina una delle maggiori cause di stress fisico, di malattia e di squilibrio, mantenendo e favorendo lo stato di salute del corpo intero. La tecnica consiste nel bere acqua salata che viene poi fatta scorrere attraverso l’apparato digerente mediante una serie di movimenti del corpo.
3) Nauli è la tecnica con la quale si purifica l’apparato digestivo, favorendo la rimozione di acidità, gas ed eccesso di muco, tonificando e stimolando gli organi addominali.
4) Basti è il lavaggio del tratto finale dell’intestino.
5) Kapâlabhâti è una tecnica respiratoria che rimuove le impurità dalla regione frontale del cervello rendendo la mente calma.

6) Trâtaka è la fissazione protratta dello sguardo su un oggetto, in particolare la fiamma di una candela: durante la pratica la mente diventa stabile e tranquilla, e tutti i pensieri disturbanti vengono bloccati.

Kapalabhati


Kapalabhati vuol dire 'lucentezza del cranio', lasciando intendere con questa immagine la sensazione di freschezza che si avverte nella porzione frontale del cervello e 'quell'aura' luminosa che distingue chi sta praticando.
L'aura corrisponde a una maggior ossigenazione globale dei neuroni (corteccia cerebrale) e a un'intensa stimolazione positiva dell'ipotalamo/sistema limbico (particolarmente sollecitati dall'espirazione intensa, enfatizzata e ripetuta a lungo) che presiede al benessere emozionale.

Proverbio Buddhista


Alla fine solo tre cose contano:
quanto hai amato, come gentilmente hai vissuto e con quanta grazia hai lasciato andare cose non destinate a te.

Dhammapada


Pratica ciò che predichi, prima di cercare di correggere gli altri fai una cosa più, difficile: correggi te stesso.

Dhammapada

Svastha Yoga Giugno 2013